Storiografia



La Madonna di Ipswich e di Nettuno

Ipswich, distesa in un’ansa del fiume Orwell e circondata da colline verdi della contea inglese di Sulffolk che degradano verso il Mare del Nord, agli inizi del XVI secolo viveva il suo periodo doro.Solo le nere mura ed i profondi fossati che la circondavano,ricordavano il tumultuoso passato che,dopo le loggioni romane,aveva visto l’invasione degli Angli e dei Sassoni,le scorrerie dei Vichinghi,il rabbioso e devastante assedio di Guglielmo il Conquistatore. La città è stata terra dei fiorenti commerci, marittimi e terrestri oltre centro di spiritualità cristiana con una forte caratura mariana. I mercanti ed i pellegrini che vi giungevano,dopo aver attraversato la West Gate, trovarono sulla destra il santuario di Our Lady che aveva al suo interno la statua della Madonna delle Grazie,una delle immagini più famose dell’Inghilterra. La stessa famiglia reale vi aveva intessuto rapporti di grande devozione se nel 1279 vi venne celebrato il matrimonio tra la figlio di Edoardo I, la principessa Elisabetta, ed il Conte d’Olanda. La storia ricorda che lo stesso Enrico VIII vi venne in pellegrinaggio insieme alla religiosissima moglie Caterina d’Aragona,lasciandovi offerte. La scena politica-religiosa del tempo era dominata dall’imponente figura del cardinale Thomas Wolsey, nato ad Ipswich  e futuro Lord Cancelliere del Re. Il Cardinale nel 1528 decise di costruire nella città il college St. Mary, un progetto ambizioso per il quale,tra l’altro, chiese al Papa Leone X di utilizzare i proventi derivati dalla vendita e dalla demolizione di vari istituti religiosi ormai in disuso. Wolsey inoltre vi fece dono dei pregiati pezzi di arredamento,di vasellame,di stoffe e di cavalli per l’uso del personale dirigente lo stesso college. Purtroppo il progetto di Wolsey non ebbe fortuna e quando la parabola del suo potere si spense,tutto finì miseramente. Il Cardinale pagò soprattutto l’incapacità, secondo Enrico XIII, di convincere il Papa a dichiarare nullo il suo matrimonio con Caterina.

I contrasti tra Enrico XIII ed il Papa Clemente VII,per via di questo matrimonio,portarono negli anni a seguire,al doloroso distacco della Chiesa d’Inghilterra dalla comunione con quella Roma. Tra il 1537 ed il 1539 vennero emanate leggi che determinarono la definitiva frattura tra le due Chiese. Nella furia distruttrice ed iconoclasta anche il santuario mariano di Ipswich venne demolito e la celebre statua di Our Lady portata a Londra per essere bruciata,insieme a tante altre immagini sacre. L’amore, la devozione ed anche il denaro fecero sì che diverse immagini venissero salvate dal fuoco e prendessero le vie del mare del sud,soprattutto verso lidi di tradizioni cattoliche come l’Italia e la Spagna. In proposito abbiamo una vasta letteratura che conferma la verità storica della Madonna delle Grazie di Nettuno. Un ruolo determinante l’ebbe a Londra il Monastero Cistercense della SS.Ma Trinità che, trovandosi sulle rive del Tamigi,permetteva movimenti portuali lontani da occhi indiscreti,con partenze notturne per porti del mediterraneo. Alcuni  storici attestano che anche la Madonna di Ipswich (significativo il particolare delle “mezze scarpe, d’argento e quattro pietre di cristallo” che troveremo poi nella statua lignea di Nettuno) venne salvata con questo stratagemma.



La storia racconta che nel 1550 venne trasferito dall’Inghilterra in Galizia un gruppo di statue inglesi che vennero messe in vendita nel porto di Farrol. In questo scenario, così racconta un antica storia,in quel medesimo anno,un vascello lascia i porti inglesi e superato lo stretto di Gibilterra,aveva tutta l’intenzione di trovare riparo e destinazione a Napoli,dominio della cattolicissima Spagna. Tutto lasciava presagire un approdo tranquillo e soprattutto redditizio sennonché,una violenta tempesta al largo delle coste laziali, costrinse i marinai inglesi a cercare rifugio nell’antico porto di Cenone di origine Volsca che sì trovava tra l’antico borgo marinaro di Nettuno ed il piccolo santuario di San Rocco. Racconta la tradizione che per tre volte i marinai inglesi cercarono di ripartire e per tre volte il mare si mise in burrasca. Il fenomeno venne interpretato come un segno nel cielo e decisero di lasciare la sacra immagine al popolo di Nettuno che la posizionò in una altare spoglia della piccola chiesa di San Rocco. Fu un amore fulminante a prima vista se già nel 1594 si decise un primo radicale restauro della statua. E difficile ipotizzare un investimento economico di quel tipo per un oggetto sacro di nessuna rilevanza nell’opinione pubblica nettunese. La confraternita di San Rocco che custodiva la Chiesina dell’Annunziata con difficoltà avrebbe potuto giustificare un investimento per qualcosa che non entrava nei suoi interessi.Quel restauro riservò una sorpresa: sotto il piede destro,allorché i maestri restauratori fecero una leggera abrasione sulla scritta S: MARIA ORA PRO NOBIS,emerse una scritta quasi illeggibile che in inglese diceva così: “IUS HARED GRATIOSA che tradotto recita. VOI SIETE TUTTA GRAZIA”. La custodia passerà nel 1643 dalla confraternita di San Rocco a quella del Santissimo Sacramento  e nel 1888 ai Padri Passionisti che,con complesse vicende edilizie durate più di un secolo, l’hanno trasformata nell’attuale Santuario. In esso, anche la presenza delle spoglie mortali di Santa Maria Goretti, la prima e la più importante devota alla Madonna delle Grazie, è racchiusa gran parte della storia religiosa di Nettuno. 

Il 23 agosto 1877 il Sommo Pontefice Pio I X proclamò la Madonna delle Grazie patrona principale di Nettuno.

E stabili che se ne celebrasse la festa ogni anno la prima domenica di maggio. Il P. Antonio Angelini ricorda questo anniversario con la seguente iscrizione latina: AD.MDCCCLXXVII X. KALENDAS. SEPTEMBRESPIUS. IX P. M.MARIAOPIFERAMPATRONAM.PRINCIPEN.NEPTUNICOSTITUITEIUSQUE.

FESTUM.DIEMMENSE.MAJO.INEUNTEQUOTANNISSOLEMNIBUS.

CAEREMONIISCELEBRARI. DECREVIT

L’Incoronazione di Maria SS. Delle Grazie:

ADDI’ 28MAGGIO 1881 COPIA SEMPLICE DELL’ ATTO CON CUI VIENE SOLENNEMENTE CONSEGNATA L’INCORONAZIONE DI MARIA SS. DELLE GRAZIE.

Luigi de Luca Notaro in Nettuno Rep. Del Registro n. 282 Rep. Di Archivio n.184 Nel Nome SS. Di DIO Atto con cui viene solennemente costatata l’incoronazione di Maria SS.ma delle Grazie.
Regnando Sua Maestà Umberto I per grazia di DIO e volontà della Nazione = RE D’ ITALIA = L’ Anno milleottocentottantuno il giorno 28 del mese di maggio in Nettuno e nella Venerabile Chiesa Collegiata alle ore dieci antimeridiane. Avanti a Me Luigi De Luca Notaro Regio……Detti Ill.mi Signori espongono a Me Notaro come l’ insegne Capitolo dell’ Eccelsa Basilica Vaticana dell’ Alma Città di Roma.